Il dollaro australiano


La valuta ufficiale dell'Australia è il dollaro australiano, che è diviso in 100 cent ed è stato introdotto nel 1966 sia per sostituire la moneta precedente, la sterlina australiana che per introdurre il sistema di tipo decimale. La banca centrale australiana è la Reserve Bank of Australia e il dollaro australiano in ambito Forex, ovvero nell'ambito del mercato internazionale delle valute, uno dei mercati più liquidi al mondo, risulta essere la sesta valuta più scambiata sia da privati che dalle grandi istituzioni. Il suo simbolo è AUD e viene chiamata anche Aussie. Le banconote vengono realizzate in polipropilene e presentano un'apertura con un immagine olografica a metà che funge da dispositivo anti- contraffazione.

La già citata Reserve Bank of Australia svolge varie compiti ed è la responsabile della politica monetaria del Paese, per cui i trader che desiderano negoziare con tale valuta, devono conoscerne tutte le implicazioni. La Banca, dunque, controlla il tasso di inflazione e la stabilità del tasso di cambio e promuove l'occupazione, cercando di scongiurare la disoccupazione che può avere effetti negativi sulla valuta e sull'andamento dell'economia del Paese e infine tiene incontri mensili per affrontare le più diverse problematiche con i suoi membri e tra le varie tematiche dibattute spiccano senza dubbio la politica monetaria e la stabilità interna.

Inoltre il tasso di interesse del valore è pari al 6,75% e in base a ciò è opportuno fare alcune importanti considerazioni. Se i tassi di interesse sono in rialzo e non in ribasso, la domanda di dollaro australiano aumenta e proprio tale aumento genera un potenziamento sui mercati del suo valore; al contrario, il ribasso dei tassi di interesse provoca una caduta del valore della valuta australiana. La moneta, inoltre, è influenzata anche da altri fattori, come ad esempio dal PIL, ovvero dal prodotto interno lordo e se esso è positivo ed in crescita, allora ciò avrà ripercussioni positive anche sulla valuta, ma , al contrario il dollaro australiano potrebbe perdere valore con un PIL negativo e cioè quando i consumi dei cittadini, gli investimenti e tutto ciò che rientra nel prodotto interno lordo può diminuire.

E tra gli indicatori che possono influenzare in positivo e in negativo il valore del dollaro australiano ve ne sono altri due che nelle analisi i trader devono sempre considerare e riguardano l'occupazione e la differenza import/export. Nel primo caso, se il tasso di occupazione è buono ed in crescita, anche il valore della moneta acquisirà maggior pregio; nel secondo caso, invece, un indice positivo tenderà a far guadagnare terreno al dollaro americano rispetto alle altre valute, mentre, al contrario, un indice negativo prospetterebbe uno scenario molto negativo, perché la moneta tenderà inevitabilmente a perdere valore rispetto alle altre valute del paniere del Forex, tra cui dollaro, yen, sterlina, franco svizzero e euro, che sono anche quelle più scambiate e più negoziate.

A causa dei cambiamenti avvenuti recentemente e registratesi nell'ambito dell'economia del Paese il dollaro australiano è arrivato fin sotto lo 0,84. A conferma di ciò, la pubblicazione del dato relativo al prodotto interno lordo del terzo trimestre, dell'anno attualmente in corso e che sta volgendo alla fine, il 2014 per l'appunto. Secondo alcune previsioni, restano ancora molto forti i rischi di un possibile ribasso del dollaro australiano, soprattutto a causa della debolezza dei prezzi delle materie prime. Immediata la reazione sul mercato Forex: la valuta australiana sul dollaro americano ha raggiunto i minimi che non raggiungeva da circa quattro anni, dal lontano 2010.

Tuttavia il dollaro australiano è stato una delle valute più vendute e scambiate sul Forex e soprattutto nell'ultimo trimestre del 2014 e ha tentato di fare il possibile per risalire.

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Temi: mercato internazionale,   banca centrale,   dollaro americano,   franco svizzero,   dollaro australiano

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